La festa di Orlando: intrattenimenti privati e riti pubblici nel Mambriano del Cieco da Ferrara

Autori

  • Anna Carocci Università degli Studi Roma Tre

DOI:

https://doi.org/10.13136/2284-2667/1533

Parole chiave:

Mambriano, Francesco Cieco da Ferrara, festa, Boiardo, Inamoramento de Orlando

Abstract

A dispetto del loro contenuto fantastico, i poemi cavallereschi in ottava rima del Quattro-Cinquecento possono farsi ritratto o speculum della realtà contingente. È quanto accade in modo particolarmente significativo nel Mambriano di Francesco Cieco da Ferrara, poema composto nell’intervallo che separa il capolavoro di Boiardo e quello di Ariosto e strettamente legato alla famiglia Gonzaga: anche attraverso un serrato rapporto di ripresa e ribaltamento di alcuni episodi dell’Inamoramento de Orlando, il Cieco si serve infatti della rappresentazione delle feste per proporre contenuti insoliti per la letteratura cavalleresca e per tratteggiare un ritratto di corte ideale, basato sull’armonia, la pacificazione e la ricerca del bene comune.  

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Pubblicato

2024-12-28 — Aggiornato il 2024-12-29

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